Slittamento dell’Esenzione IVA al 2026 Terzo Settore e Sport
Il Consiglio dei ministri, il 9 dicembre 2024, ha approvato un decreto-legge che proroga al 1° gennaio 2026 l’entrata in vigore del nuovo regime di esenzione IVA per le operazioni realizzate dagli enti associativi (art. 5, comma 15-quater del D.L. 146/2021). Questa misura riguarda le prestazioni e le cessioni effettuate da associazioni politiche, sindacali, di categoria, religiose, culturali e sportive dilettantistiche dietro specifici corrispettivi.
Fino al 31 dicembre 2024, tali operazioni resteranno escluse dall’IVA, non richiedendo registrazioni o documentazioni. Dal 2026, con l’applicazione del nuovo regime, le operazioni esenti comporteranno invece obblighi formali, come la registrazione e la documentazione delle attività.
Ricordiamo che tali enti, quando entrerà in vigore la norma ora prorogata, non dovranno sempre applicare l’IVA alle operazioni effettuate, infatti molte volte beneficiano della esenzione, però il venir meno del regime di “de- commercializzazione” IVA determinerà un aggravio di adempimenti a carico degli stessi in quanto le operazioni esenti, a differenza di quelle escluse, sono soggette a obblighi formali per l’IVA. Maggiori dettagli nel prosieguo.

Concessioni Demaniali e Attività Sportive
Il D.L. 131/2024 prevede il prolungamento fino al 30 settembre 2027 delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per le attività turistico-ricreative e sportive, incluse quelle gestite da società e associazioni sportive dilettantistiche. Le nuove procedure di affidamento delle concessioni introdotte dal decreto riguardano le concessioni avviate dopo l’entrata in vigore del decreto stesso.
Questa disciplina non si applica a federazioni sportive, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva e associazioni sportive dilettantistiche che svolgono attività non economiche secondo il diritto dell’UE.

Recupero ICI 2006-2011 per Enti Non Commerciali
Gli enti non commerciali devono presentare, esclusivamente in via telematica, una dichiarazione unica per il recupero dell’ICI relativa al periodo 2006-2011, se l’importo dovuto supera i 50.000 euro annui. Le somme oltre i 100.000 euro possono essere rateizzate in quattro quote trimestrali.
Un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) definirà i termini per la dichiarazione, il pagamento e la gestione del recupero.

Corsi di Attività Sportiva Invernale
Dal 1° gennaio 2025, per i corsi di attività sportiva invernale riconosciuti dal CONI, la fattura non sarà obbligatoria, salvo richiesta esplicita del cliente al momento dell’operazione.

Nuovo Codice UNIEMENS per Direttori di Gara
L’INPS ha introdotto un nuovo codice attività “32 – Arbitri” nel flusso UNIEMENS, per identificare i compensi erogati ai direttori di gara nel settore dilettantistico (art. 25, comma 6-ter, D.Lgs. 36/2021).
Tra le attività collegate al “Tipo rapporto” D1-D2-D3 è stato definito il seguente nuovo : 32 “Arbitri – UNIArbitri”
Tale codice deve essere inserito nel flusso UNIEMENS per individuare i predetti soggetti.

Gestione dei Volontari Sportivi
Gli enti sportivi devono comunicare i nominativi dei volontari che ricevono rimborsi forfettari attraverso il Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche, entro la fine del mese successivo al trimestre di riferimento.

Esercizio Temporaneo della Professione di Maestro di Sci
Per il 2025, a causa di problemi tecnici sulla piattaforma dedicata, le richieste per l’esercizio temporaneo della professione di maestro di sci possono essere inviate anche via email a maestridisci_ufficiosport@governo.it.

Canone RAI per Enti Sportivi Dilettantistici
Le associazioni e società sportive dilettantistiche devono pagare il canone speciale RAI entro il 31 gennaio 2025, con possibilità di rateizzazione semestrale o trimestrale.

Credito d’Imposta per erogazioni liberali ricevute da ETS e destinate a Impianti Sportivi Pubblici
La Legge di Bilancio 2025 proroga il credito d’imposta al 65% per erogazioni liberali destinate alla manutenzione, restauro o costruzione di impianti sportivi pubblici, con un limite massimo di 10 milioni di euro per il 2025. Il credito è ripartito in tre quote annuali ed è riservato ai soggetti titolari di reddito d’impresa.